Rimini | Italia Futura, Rapone tra i dieci Romagnoli a Roma per Montezemolo: "Non siamo il partito dei fighetti"
Dall’Emilia Romagna in 150 a Roma per andare a sentire sabato Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Italia Futura, l’associazione che vorrebbe un Monti bis come prossimo governo della Penisola. “Di romagnoli – racconta il referente riminese, Alessandro Rapone – eravamo una decina”. Il numero dei partecipanti alla ‘tre ore’ si attesta sui 5mila. “E’ stata una manifestazione importante, con numeri che non ci aspettavamo. Temevamo di fare una figuraccia e invece alla fine abbiamo dovuto fermare le adesioni perché non entravamo più in sala”.
Da destra a sinistra, passando quindi per il centro la mobilitazione dei cittadini sembra forte. “Si è parlato della situazione drammatica in Italia, che ha aspetti economici, ma anche morali. Gli interventi hanno dimostrato grande attenzione per il welfare, giovani, donne, anziani. Sono stati bellissimi, in particolare quello di Irene Tinagli”, laureata in Bocconi, docente in Spagna e con un curriculum 'scientifico' internazionale, editorialista de LaStampa ha scritto un libro dal titolo Talento da svendere. Dopo una parentesi col Pd è entrata nel comitato direttivo di Italia Futura.
“Di questi tempi – spiega Rapone – è importante essere realisti visto che le risorse pubbliche sono sempre di meno. Da parte di Italia Futura realisticamente c'è volontà di salvaguardare sevizi. Sarà possibile senza smantellamenti ma con un utilizzo migliore delle risorse in campo. Magari applicando forme di sussidiarietà. Un tema che sentiamo molto è quello dell’evasione fiscale. C’è chi giudica gli evasori ladri e va bene, ma ladro è anche chi sperpera denaro pubblico”.
In platea a Roma non solo imprenditori. “Ho visto giovani e anziani, impiegati e manager. Una delle cose più belle è stata la platea molto variegata. Io non sono imprenditore e penso che sarebbe molto pericoloso fare il partito degli imprenditori. La caratteristica di Italia futura è l’interclassismo: non siamo il partito dei fighetti”.
Sono varie, precisa, Rapone, “le anime, da quella liberale a quella cattolica. Ci sono i riformisti, ma nulla hanno a che fare né con la sinistra tradizionale né con i movimenti di protesta in stile Grillo. Secondo me – fa un inciso Rapone – alle prossime elezioni saranno tre realtà ad emergere: la sinistra, l’area che sostiene Monti e Grillo”.
Fino a qualche settimana fa sembrava molto stretto il rapporto tra Italia futura e Fermare il declino, il movimento nato attorno a Oscar Giannino. Adesso non si sente più nulla. “A livello locale li considero amici. Più in generale a livello nazionale, all’inizio abbiamo riconosciuto un interesse reciproco ma col tempo i rapporti si sono raffreddati. I fondatori sono tutti economisti e sono molto liberisti, direi che sul liberismo sono un po’ rigidi, troppo rispetto a quanto lo possiamo essere noi che cerchiamo per il nostro partito un respiro più ampio. Per queste posizioni Montezemolo non se la è sentita di appoggiarli e alla fine non abbiamo firmato reciprocamente i manifesti. Li considero persone molto intelligenti che potrebbero svolgere la funzione di segmento specifico, darci idee preziose. Io vedo strade convergenti”.